L’origine del Primitivo si perde nella notte dei tempi. Probabilmente è giunto in Puglia per mano degli Illiri, popolo della regione Balcanica dedito alla coltivazione della vite ed è stato poi commercializzato in tutto il Mediterraneo dai Fenici.
Si sa comunque per certo che alla fine del Settecento, un uomo di Chiesa, Don Filippo Indellicati primicerio della Chiesa di Gioia del Colle, notò che tra i vitigni da lui coltivati ve ne era uno che giungeva a maturazione prima degli altri dando un’uva gustosa e dolce già a fine Agosto, caratteristica che le conferì il nome di Primitivo (termine derivato dal latino primativus).
Il successo di questa uva fu tale che spinse i coltivatori ad estenderla ai terreni circostanti.
Furono poi le nozze della contessina Sabini di Altamura con Don Tommaso Schiavoni-Tafuri di Manduria a favorire la diffusione del Primitivo nelle terre Salentine. La nobildonna portò in dote al futuro marito dalla sua città natale alcune barbatelle scelte dalla preziosa pianta.
E’ in questo territorio, che oggi si estende in tutta la provincia di Taranto, che la pianta ha trovato il suo habitat ottimale; qui il clima favorisce il naturale appassimento del frutto ed il conseguente aumento del contenuto zuccherino dando vita ad un vino dall’elevata gradazione alcolica.
The Primitivo’s origins are lost in the mists of time. Probably it came in Puglia at the hands of the Illyrians, the people of the Balkan region dedicated to the cultivation of the vine and it was then marketed throughout the Mediterranean by the Phoenicians. We know for sure that at the end of the eighteenth century, a man of the Church, Fr Philip Indellicati primicerius of the Church of Gioia del Colle, noticed that among the varieties cultivated by him there was one that matured before the others and it gave a tasty and sweet grapes already at the end of August, a feature that conferred the Primitivo name (derived from the Latin term primativus).
The success of this grape was such that pushed the farmers to extend it to the surrounding land. It was then the marriage of Countess Sabine Altamura with Don Tommaso Schiavoni-Tafuri of Manduria to favor the spread of Primitivo in Salentine land. The noblewoman brought as a dowry to her future husband from his hometown some cuttings choices from precious plant.
This is the territory, which now extends throughout the province of Taranto, where the plant has found its ideal habitat; here the climate favors the natural drying of the fruit and the consequent increase of the sugar content, creating a wine by the high alcohol content.